Anticipato
dal crepitio di diverse armi da fuoco, Frank Castle uscì fuori
dal vicolo che stava percorrendo, sparando di tanto in tanto alla cieca
verso le sue spalle e sentendosi sfiorare dai colpi sparati dai suoi
inseguitori. Si arrampicò rapidamente su delle scale antincendio,
seguito anche in questa mossa dai suoi avversari, e raggiunse il tetto.
Si guardò attorno, prestando con l'orecchio attenzione al rumore
dei passi sui gradini di metallo, poi senza indugiare si lanciò
in direzione del palazzo accanto, alto qualche metro in meno di quello
su cui si trovava, e fece un grosso balzo che gli permise di saltare
il baratro che divideva le due strutture. Sentì dietro di se
il fischiare dei colpi, mentre il pavimento man mano si avvicinava.
Aveva fatto centinaia di salti simili, ma questo sarebbe stato diverso,
perchè cadde male e un sonoro CRACK gli segnalò che la
sua gamba si era spezzata. Urlò con tutto il fiato che aveva
in gola, prima di accasciarsi a terra, perdendo la presa sulle sue armi.
Sentì il ridere dei suoi avversari, si guardò attorno
e vide che le pistole erano svanite. Imprecò sottovoce, prima
di ritrovarsi circondato da una decina di uomini, tutti armati. Tutti
loro sorrisero, poi simultaneamente premettero il grilletto.
Frank si risvegliò, madido di sudore, con un urlò soffocato
in gola e gli occhi sgranati. L'incubo lo aveva colpito come decine
di pallottole, sentiva in cuor suo che qualcosa stava cambiando, che
lui non era quello di prima.
Lentamente si alzò a sedere sul letto, mentre la sua tachicardia
scivolava nella normale aritmia cardiaca. Guardò la sedia messa
in un angolo della stanza, dove era riposta la sua maglia, quella con
il teschio bianco sopra. La fissò per qualche lungo minuto, chiedendosi
se avesse ancora senso quel simbolo. Scosse il capo, poi la sua mano
andò a tentoni sul letto, alla ricerca di un qualcosa, e lo trovò.
Trovò il corpo di sua moglie, addormentata accanto a lui, e ricevette
un'ulteriore conferma che non era stato un sogno, che come un moderno
Orfeo era andato giù negli inferi ed era riuscito a riportare
con sé la sua Euridice.
Si sentì bruciare il capo, sentiva che il segno che gli Angeli
gli avevano lasciato quando l'avevano riportato in vita era riapparso,
e stava reclamando la sua attenzione. Lo ignorò e si alzò,
ma il dolore si fece persistente, costringendolo ad appoggiarsi alla
parete.
“Non dimenticare il tuo obbligo nei nostri confronti!” fu
il messaggio mentale che ricevette.
Non aveva dimenticato la sua promessa Frank Castle, ovvero di trovare
e uccidere Kenny McRoland e recuperare ciò che era degli Angeli,
qualunque cosa fosse. Sarebbe stato il suo ultimo compito, prima di
tornare alla normalità, alla felicità a lungo negata.
Lo avrebbe fatto, pensò, nel tentativo di fermare il dolore,
e sarebbe stato felice di farlo.
New
York, Cloisters, sede locale dell'organizzazione chiamata "Il Regno".
Padre Peter era infuriato: da qualche giorno, da quando la crisi chiamata
dai media Inferno² era finita, Frank Castle era svanito nel nulla.
Sentiva il peso della sconfitta calargli lentamente addosso; sentiva
il suo posto diventare sempre più precario, sempre più
nelle mani di altri membri dell' organizzazione, pronti a spodestarlo
alla prima possibilità. Aveva perso la Sfera della Giustizia,
la base era stata violata, e tuttavia era riuscito a mantenere il controllo
della sede. Ora però aveva due urgenze da affrontare: la prima
quella di trovare una nuova sede, visto che Kenny McRoland era ancora
vivo e pronto a vendicarsi della loro reazione; la seconda era quella
di ritrovare il Punitore, l'unica arma a sua disposizione contro il
dilagare del male, e l'avrebbe ritrovato nello stesso modo in cui l'aveva
trovato la prima volta.
Frank
uscì dal centro commerciale con in braccio Mickey, mentre Donna
rimaneva silenziosa a fianco della madre.
- E' stata una bella giornata, non è vero? - chiese alla moglie.
- Si, caro, - rispose lei raggiante.
Era tornata alla vita da nemmeno due giorni, e la sua voglia di ritornare
in contatto con il mondo era elevatissima. Come una novella Rip Van
Winkle, risvegliatasi sotto un melo, in un mondo totalmente diverso
da quello in cui si era addormentata, era fortemente decisa a conoscere
tutto quello che aveva perso. Macchine bellissime, enormi televisori
dall'immagine perfetta, telefoni portatili: erano solo parte delle cose
pratiche che aveva visto, e che l'avevano meravigliata. Altre cose,
come la guerra, la distruzione delle Twin Towers, i diversi stravolgimenti
che avevano colpito il mondo o i mutanti l'avevano turbata.
Ma la cosa che più l'aveva spaventata era suo marito, che si
era trasformato in un crudele assassino di criminali per vendicare la
loro "morte", che aveva indossato quell'orrenda maglia con
il teschio sopra. La cosa la disgustava, però si rendeva anche
conto che se lui non avesse intrapreso quella via di sangue e di morte,
difficilmente lei e i suoi figli sarebbero stati liberi ora. Questa
strana contraddizione tra i suoi principi e ciò che le aveva
permesso di tornare in vita tormentava il suo animo più di quanto
fosse disposta ad ammettere. Guardò il suo uomo e lo abbracciò,
cercando in lui la sicurezza che a lei in quel momento mancava. Frank
la guardò con uno sguardo luminoso, ricambiando l'abbraccio.
Sui tetti la familiare, per chi abita a New York, figura dell'Uomo Ragno
osservava con crescente curiosità il quadretto famigliare.
- Sbaglio, o quello è il Punitore? - disse tra sé e sé
-Cavoli, e quelli sembrano la moglie e i figli! Ricordo di averne visto
una foto al Bugle! Ma non erano morti? Mmm... forse dovrei indagarci
su!
Scosse il capo, poi lanciò una ragnatela sul palazzo di fronte
e si allontanò penzolando.
Frank osservò la sua silhouette stagliarsi nel cielo, senza nessun
pensiero particolare, poi diede un bacio sulla fronte della moglie e
riprese a passeggiare.
Da
qualche parte nel New Jersey.
Kenny McRoland afferrò la fialetta che aveva tra le mani, al
cui interno vi era un liquido celestino semitrasparente. La fece roteare
tra le dita, poi la alzò verso la luce, scuotendola leggermente
e provocando degli ampi riflessi azzurrognoli.
- Ecco la Cherubio, la nuova droga che da oggi entrerà nel mercato
di New York, per poi invadere gli Stati Uniti e infine tutto il mondo.
I finanziatori presenti nella sala applaudirono, mentre Kenny continuava.
- Cosa possiamo dire di interessante su questa droga? Beh, la cosa più
importante è che produce una forte assuefazione anche con piccole
dosi e non arreca danni significativi al tessuto cerebrale, e quindi
non ha eccessive controindicazioni.
L'applauso proseguì.
- Tutto questo segnerà una svolta nel consumo delle droghe, diventerà
come la cioccolata, che fa solo ingrassare e genera la carie, ma non
uccide... anzi la sua abbondanza rende felici.
- Ma la sua reperibilità? - chiese uno dei presenti.
Kenny sorrise.
- Infinita, signori! Infinita!
Un mormorio sommesso di stupore riempì la sala, poi uno degli
uomini si avvicinò a Kenny e gli porse la mano.
- Io, Emilio Sanchez, sarò lieto di fare affari con lei amigo,
se anche solo un terzo di tutto quello che ha detto si rivelerà
vero!
Kenny sorrise, mentre altri uomini si avvicinavano a lui, porgendogli
la mano.
- Calmi, calmi, signori! - disse alzando le mani e allontanandosi -
Proprio perchè non voglio che pensiate che voglia prendermi gioco
di voi, vi regalerò una partita di cento fiale a testa, giusto
per provarla. Da una fiala si possono ricavare fino a dieci dosi, quindi
il materiale è sufficiente per un piccolo test. Ci rivedremo
qui tra una settimana esatta!
Le reazioni dei presenti riempirono di soddisfazione Kenny McRoland.
Presto la nuova droga sarebbe entrata in circolo nel sangue degli Stati
Uniti d'America e del mondo, e lui avrebbe scalato la piramide del potere
della malavita. Ma doveva vendicarsi, doveva togliere di mezzo chi aveva
osato sfidarlo, ovvero l'organizzazione chiamata "Il Regno"
e il Punitore.
"Ci
è appena giunta la notizia che un uomo, tale Lester Dalgado,
è stato ucciso mentre stava facendo il pieno alla sua macchina
ad un distributore automatico di carburante, a Brooklyn. Secondo la
polizia l'uomo era un agente di commercio, incensurato, con una moglie
e due figli, uno di 6 ed uno di 3 anni. Altre indiscrezioni giunte da
ambienti vicini alla polizia indicano come arma
un fucile da cecchino, arma molto inusuale. Altri dettagli nella prossima
edizione di questo tg."
Note:
Inizia con questo episodio un nuovo ciclo del Punitore, e inizia con
una saga, chiamata KILLER INSTINCT, che sarebbe dapprima dovuto essere
un crossover tra gli eroi urbani di MarvelIT, e che infine è
diventata, per via dei miei ritardi, una mini saga presente solo su
Punisher. Nel frattempo, come avrete notato leggendo la storia, altre
nubi si addensano sulla testa di Frank Castle, e nei prossimi mesi vedremo
se finalmente riuscirà ad abbandonare la sua carriera di vigilante
assassino. |